Castel Noarna, racconti di vino, storia, arte e processi alle streghe.
Castel Noarna, uno splendido maniero sorto sopra alle rovine di una fortificazione di epoca romana, domina imponente Rovereto e la Vallagarina. Immerso in una cornice fiabesca fatta di boschi, villaggi e vigneti, resiste al tempo e al susseguirsi degli eventi che ne delineano l’affascinante storia.
Marco Zeni, L’attuale proprietario ci accompagna nella visita e, con passione, ci racconta la vita di questo castello, tra battaglie e ricostruzioni, passaggi di proprietà dai Castelbarco ai Lodron che ne curarono la l’architettura e la magnificenza con splendidi affreschi che ne decorano i soffitti e le pareti.
Ma Castel Noarna ha anche un lato oscuro, con le sue prigioni che videro tra le proprie mura alcune donne accusate di Stregoneria. Nel 1651 a seguito di processi farsa e indicibili torture 5 donne vennero condannate e messe la rogo nei famosi processi alle streghe di Nogaredo.
La visita prosegue e Marco ci mostra la Cappella con il suo antico soppalco in legno per poi passare ai locali adibiti a cantina con la barricaia e le vasche in acciaio.
La storia di Castel Noarna prosegue e continua ai giorni nostri nel vino coi i suoi splendidi vigneti e con una agricoltura biologica rispettosa della natura e del territorio. Qui i terreni sono calcarei, magri con componente organica di limo. Sabbie e pietre calcaree vengono arricchite da importanti componenti minerali come basalto porfido e ardesia. Questi terreni insieme alle condizioni climatiche, l’esposizione a sud-est, l’altitudine di 350 m/slm, l’Ora del Garda e gli sbalzi termici autunnali, regalano vini ricchi di profumi e freschezza.
Marco fin da subito capisce l’importanza del suo territorio e non si ferma a ciò che il mercato chiede ma segue la sua strada, sia in vigna che in cantina con l’uso delle botti.
Nella splendida Piazza Centrale del castello Marco apre la degustazione con la sua Nosiola, un vino ricco, profumato, con una splendida freschezza e mineralità. Cinque giorni di macerazione gli donano corpo e una pienezza inaspettata.
A seguire passiamo all’assaggio dei suoi due spumanti Metodo Classico il Trento Blanc de Blancs dosaggio zero 2016 e la Riserva Trento dosaggio zero Doss Agù 72 mesi 2014, entrambi da uve Chardonnay. Queste due bollicine esprimono la qualità del territorio con una freschezza e una complessità veramente importanti e non scontate.
La degustazione continua con Rethium, rifermentato sui lieviti da uve Nosiola, Chardonnay e Sauvignon blanc, fresco, minerale e dall’ottima beva per poi passare al Sauvignon, un vino particolare che si discosta dai sapori standardizzati a cui spesso siamo abituati. Qui abbiamo note fruttate di pesca e frutti tropicali con finale decisamente sapido.
Passiamo infine ai rossi con il Lagrein Cimber, vino fruttato, fresco, quasi leggero e non opulente con un legno che non invade ma accompagna le caratteristiche varietali e i due Rossi di punta di Castel Noarna: Mercuria e Romeo. Questi sono i due tagli bordolesi della cantina, da uve Cabernet e Merlot. In Mercuria troviamo prevalenza di Cabernet e questo si sente sia al naso che in bocca con le caratteristiche note varietali di peperone, accompagnate da frutto rosso e spezie.
Romeo invece, con prevalenza di Merlot, delinea subito un carattere e una morbidezza non comuni dove frutto e spezie si avvicendano e si sostengono l’un l’altro.
Grazie a Marco per la disponibilità e per averci fatto scoprire Castel Noarna, un vero e proprio gioiello storico ed enologico.
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